Oggi di nuovo sugli sci :-)

Fino a quando c'è neve in giro approfittiamo per sciare e conoscere nuovi posti e nuove piste.

In Val di Fiemme eravamo già andati a dicembre per comprare gli sci per il fondo. È così strano, trovare sci per il fondo è difficilissimo. Qui in Valsugana non c'è neanche un negozio che li vende. Eravamo andati a Trento e niente, ci avevano detto che saremmo dovuti andare a Bolzano.

Insomma lo sci di fondo sembra essere troppo faticoso per i più, ed è vero, è faticoso. Ci sarà pur una ragione perché la gente sceglie lo sci alpino, quegli sci si trovano ovunque, qualunque negozio di articoli sportivi li vende, per loro c'è un mercato. Le piste sono piene e a fine giornata la gente dice di essere stanca, ma stanca di cosa :-). Vai su su una seggiovia o ovovia/cabinovia e poi scendi, poi ti rimetti a sedere sulla cabinovia/seggiovia e poi riscendi, poi ti fermi da qualche parte a mangiare qualcosa, a prendere un po' di sole, a riposarti e poi ricominci, a fine giornata sei cotta, mi dicono. A fine giornata??? Nello sci di fondo, una giornata intera sulle piste non credo sia possibile. Però ci credo che uno a fine giornata sia stanco, in fondo a fine giornata si è stanchi anche non facendo niente :-). Ma su dai, come detto ci sarà pur una ragione se i più preferiscono lo sci alpino allo sci di fondo, su dai!:-)!

Quindi appurato che la tendenza è preferire il divertimento alla fatica, trovare sci di fondo (scarpe e bastoncini) da comprare è una fatica, precisamente così come è fatica praticarlo lo sci di fondo.

Tornando al discorso Bolzano, noi a dicembre non ci siamo più andati e siamo invece andati al negozio di Franco Nones a Molina/Castello di Fiemme, se non sapete chi è cliccate sul suo nome, e abbiamo lì trovato gli sci per il fondo, dato il proprietario non sarebbe potuto essere diversamente.

Lo stesso giorno ci siamo fatti un giro in valle (che in realtà già conoscevamo perché ci eravamo stati l'estate dell'anno passato ed anche un'estate di molti anni fa) e poi ci siamo promessi di tornarci per sciare.

Oggi al Centro Fondo di Tesero c'erano delle gare di biathlon per ragazzi e così noi ci siamo messi sulla pista della Marcialonga ed io, che sono ancora poco capace, ho fatto avanti e dietro su un tratto abbastanza corto e facile per ben 16 assolati km :-).

In valle c'è pochissima neve come potete capire dalle foto e così in alcuni tratti si sciava a fianco a chi passeggiava sulla parte sfaltata...

E questo era il quinto libro che avevo pensato di leggere a gennaio e che invece senza un vero motivo avevo sostituito con quello, che mi è piaciuto tantissimo, di Toshikazu Kawaguchi, "Finché il caffe è caldo".

Fatto questo scambio di libri :-), "I figli della polvere" lo avevo iniziato proprio l'ultimo giorno di gennaio e finito le 330 pagine in otto giorni.

Thriller nato dalla penna di Arnaldur Indridason scrittore islandese che ha creato il commissario Erlendur Sveinsson e ambientato i romanzi che lo riguardano in Islanda naturalmente.

Mi ha preso dalle prime pagine, mi è piaciuto. Una storia inventata che non so perché sento racconti una realtà terribile ma possibile. Un finale altrettanto possibile se non già attuale di cui io però non vorrei essere testimone.

E voi, lo avete letto?

Tre giorni fa, il 15 febbraio, ha nevicato e me lo ero detta, torno a sciare.

Il piano era di andare oggi in Val di Fiemme e sciare a Passo Lavazè ma stamattina il cielo era nuvoloso e la nebbia bassa e abbiamo deciso di rimandare. La sorpresa è stata che all'ora di pranzo, che per noi arriva spesso già prima delle 12, il sole fosse fuori a splendere e noi non avendo abbandanato ancora l'idea di sciare abbiamo deciso di arrivare alle piste più vicine, che ormai per la Val di Fiemme si era fatto troppo tardi. Carichiamo tutto il necessario in macchina e partiamo per la Val Campelle delle cui piste vi avevo già raccontato qui. 

Arrivati a destinazione la macchina mostrava una temperatura esterna di 10 gradi sopra lo zero, il sole splendeva e la neve purtroppo era morbidissima, si affondava.

Faceva un caldo tremendo e complice anche la faticaccia per la neve morbida dopo i primi giri ho dovuto aprire la giacca che stavo a schiatta' di caldo e più volte ho pensato che sarebbe stato "figo" sciare in calzoncini corti :-).

Sicuramente avessi camminato sarei andata più veloce ma non avrei allenato le braccia che invece devo allenare perché voglio fare la solita gara di triathlon che cerco di fare ogni anno malgrado tutti gli infortuni ed incidenti che mi capitano. E dal momento che non sto nuotando lo sci di fondo potrebbe darmi una mano e magari delle braccia più forti :-).

Dopo un'ora, malgrado la bellezza della valle e dei panorami, abbandono l'impresa di continuare, tolgo gli sci, le scarpe, beviamo un po' di te e ripartiamo in direzione casa.

Questa "sciata" è stata un po' una delusione, va bene che mi ha fatto allenare le braccia ma avevo veramente sperato in una neve perfetta per fare dei grandi progressi nell'apprendimento di questa bella disciplina, che ora dopo due settimane a guardare le olimpiadi invernali mi sembra anche di aver capito come devo fare :-).

Le camminate in montagna si susseguono ed io non faccio in tempo ad aggiornare il blog :-).

Oggi siamo dovuti andare a Trento ma non potevamo buttare via una giornata di sole così bella, come tante altre in questo strano inverno. Abbiamo messo in macchina tutto il necessario per una camminata e appena concluso quello che dovevamo concludere ci siamo diretti a Vigolo Vattaro e da lì una volta cambiati scarpe e vestiti siamo partiti per Cima Marzola Sud a 1736 m slm.

10,5 km con 905 m di dislivello. Salita faticosa e discesa impegnativa ma come sempre dico che ne vale la pena.

Camminata senza neve oggi e con poco ghiaccio, iniziata in bosco, su su su

il paesaggio si apre

si arriva al Bivacco Bailoni

e poi mano a mano che continui e ti guardi intorno vedi panorami bellissimi, nella foto qui sotto il Lago di Caldonazzo e e se guardate bene intravedete anche quello di Levico.

3 ore di camminata (escluse le soste) d'incanto :-).

Ecco a grande richiesta la ricetta della pasta frolla :-).

Ho letto i vostri commenti (scusate amiche mie se ancora non vi ho risposto) e ho capito che forse la questione "pasta frolla" è una questione difficile e per me incomprensibile :-). Nel senso che non sapevo ci potessero essere così tanti "problemi" nel fare la pasta frolla. E allora mi domando se non sia io una che si accontenta, quando si tratta del cucinare, perché a me sembra che venga sempre bene, anche mettendo le quantità un po' a caso sono sempre soddisfatta. Mai pensato di dover cercare un'altra ricetta o di dover migliorare quella che seguo.

Ieri sera quindi, in onore ai vostri commenti, Marta, lasimo, Francarita, Valentina, Angela, e per golosità :-) mi sono messa a fare la quarta crostata da quando sono qui in Valsugana e quindi la quarta pasta frolla. Una volta pronta, la crostata, il mio bello si è subito tuffato con il coltello su di essa, quando era ancora caldissima! Senza che me ne accorgessi! Quando ho visto due fettine (tutte e due per lui) mezze disfatte su un piattino ho esclamato "ma almeno potevi lasciarla freddare" così che non si disfaceva e la marmellata non colava a destra e sinistra!

Ma niente, alla crostata non si resiste. Dopo quelle due fettine si è tagliato una terza ed io guardandolo e poi pensando a voi ho chiesto come fosse venuta e lui "Buona! Come sempre d'altronde!"

Per cui ecco per voi gli ingredienti e le quantità della ricetta su cui mi baso

...e via in forno ad una temperatura sconosciuta per un tempo indeterminato.

(Aggiornamento 5 febbraio 2022, se avete un forno con termometro allora dovreste cuocerla a 180 gradi per circa 45 min)

Come detto nel post precedente quando sento un profumino diffondersi nella stanza faccio fare un mezzo giro alla tortiera e poi aspetto la fine della cottura...sperando di fare in tempo ad assaggiarla prima che il  mio bello se la pappi tutta :-).