Incredibile! Il primo mese del 2022 è già finito! Per quanto mi riguarda è volato!

Ho fatto un bel po' di cose, soprattutto cose che mi sono piaciute per fortuna :-). Sono riuscita ad allenarmi, molto, ho fatto anche il mio primo giro in bicicletta fuori. Ho letto e letto, molto, ve lo racconterò. Siamo andati in montagna a camminare più volte, come anche abbiamo fatto oggi, abbiamo conosciuto nuovi posti, siamo andati a sciare (di fondo), ho fatto le mie prime tre crostate nella cucina economica, siamo andati a cena fuori per la prima volta da un'eternità con degli amici conosciuti qua. 

Sono riuscita a risolvere un bel po' di questioni burocratiche, non tutte ma un bel po'. Abbiamo continuato a sistemare casa e le cose che devono essere migliorate. Il tempo vola e un po' mi dispiace. Ho comprato anche un gomitolo di lana per fare un cappellino, ma ancora non l'ho fatto. Ecco, avrei voluto lavorare a maglia in questo mese di gennaio ma così non è stato. Domani provvedo e comincio il cappellino, ora l'ho scritto e non si scappa :-).

Oggi per festeggiare la fine del mese ed un'altra questione burocratica risolta abbiamo deciso di fare un'escursione. Le foto del post sono di oggi. Faceva un po' freddino :-).

Volevamo arrivare ad una cima e poi una sella ma le condizioni, soprattutto il ghiaccio, ci hanno fatto fermare prima.

È stata comunque una bella camminata ventosa di 9 km con 700 metri di dislivello in salita fatto andando oltre i 2000 m slm. Tutto questo nella splendida catena del Lagorai :-). Siamo arrivati su una cima ma non sappiamo il nome, sulla carta non c'è, forse non lo ha :-).

I paesaggi sono da favola! Ed ora pronta per un nuovo mese!

E così mi sono avventurata con un dolce da cuocere nel forno della cucina a legna :-).

Non potendo regolare la temperatura ho pensato che sarebbe stato bene cominciare con un dolce senza lievitazione e cosa di meglio se non una delle mia amate crostate? A volte penso che la crostata sia il dolce più buono al mondo!

Ho scelto quella semplice, la crostata con marmellata (quest'ultima comprata) ed oltre ad essere venuta bellissima (ogni scarrafone è bello a mamma sua) :-) è venuta anche buonissima, perché con una crostata è difficile sbagliare.

Il forno di questa, anche lei bellissima, cucina a legna è piccolino e la fortuna vuole che tra le mie teglie per dolci ne avessi una che entrava, proprio a pelo anzi anche strusciando un pochino ma entrava, 24 cm di diametro.

Messa dentro mi sono detta, vediamo cosa succede. E quello che è successo non è altro se non che ci ha messo un'eternità a cuocersi. Con il forno elettrico la cuocevo in 40-50 minuti, con questo a legna che fa come gli pare e piace ci è voluta questa volta quasi un'ora e mezza. Però ecco il risultato.

E a quanto pare è piaciuta subito :-). Io mi sono detta, essendo già sera tardi, che avrei aspettato per assaggiarla fino al giorno dopo ma il mio bello non ha resistito e ha cominciato subito con farsi fuori una fettina e fettina dopo fettina la mattina dopo ecco cosa era rimasto :-).

Poi ne ho fatta una con le mele a fettine e proprio ora prima di cominciare a scrivere ho messo in forno una con marmellata di arance.....ed ora che il post è finito la crostata in forno è anche pronta.

Dopo tre crostate ecco cosa ho capito:

1. Le crostate verranno e verranno buone :-)

2. Il tempo di cottura varia ogni volta, naturalmente dipende da quanto il fuoco sia potente e dal momento che non posso controllarlo più di tanto mi munisco di pazienza ed aspetto, dai 40 ai 90 minuti.

3. Quando sento un profumino diffondersi nella stanza è arrivata l'ora di aprire il forno e girare la tortiero di 180 gradi per far cuocere anche l'altro lato. Questo perché il fuoco è al lato del forno per cui se non giro la tortiera un lato si cuoce e l'altro si brucia.

Vediamo che altro capirò :-). Ora devo provare con i biscotti :-).

La verità amici miei è che non ci sto capendo molto di questo inverno, il nostro primo in Valsugana. Si susseguono giornate di sole e bel tempo, una dopo l'altra dopo l'altra. Siamo qui da quasi tre mesi e come mi sembra aver già scritto abbiamo avuto una sola giornata brutta con pioggia e una bellissima con neve poi sole, sole e sole. I mie amici svedesi mi dicono, "ma come, ti sei trasferita in una vallata in montagna?!" ricordando che il clima svedese non mi piaceva poi molto; ma la verità è che il clima svedese non ha niente a che fare con il clima in questa valle, o almeno così sembra in questo inverno.

E con questo bel tempo uno si sente quasi in colpa quando non esce per una camminata in montagna, quasi come se uno sprecasse una giornata. Certo una camminata al giorno non è possibile ma un'uscita in montagna a settimana cerchiamo di farla :-).

E così mercoledi di questa settimana, il 19, abbiamo preso la macchina, siamo arrivati al paese di Ivano Fracena (che nome singolare :-)), trovato parcheggio proprio sotto il castello e da lì siamo partiti alla conquista del Monte Lefre.

Un monte non altissimo, "solo" 1305 m, ma partendo dal paese l'ascesa è di quasi 1000 m e si sente tutta. Però a me faticare in montagna non pesa, anzi :-).

Facendo il giro in senso orario, come abbiamo fatto noi

si parte dal paese (Ivano Fracena), si percorre poi una strada forestale

e dopo su per un sentierino in bosco

che a tratti era ancora innevato e ghiacciato (pericolo!!!). 

E dopo una bella e faticosa camminata proprio su quella che viene indicata come cima trovi la bandiera (non italiana :-), vedi prima foto), una tavola con i nomi di tutte le cime lì intorno ed anche una panchina, che sembra essere nuova nuova, appena messa, lì per me che così ho potuto riposare per qualche minuto gli arti dolenti :-). Naturalmente quando fa freddo sono sempre con le muffole infeltrite che feci ben 6 anni fa o quasi, nel 2016, qui il post dove ve le faccio vedere :-).

Poi dopo due sorsi al te caldo che ci portiamo sempre dietro siamo ripartiti per scendere dall'altro lato. Una discesa altrettanto faticosa data la pendenza ed i sentieri sassosi e rocciosi.

Questa zona è ricca di storia, purtroppo triste, legata alla prima guerra mondiale con grotte che oggigiorno, in tempo di pace (siamo fortunati!!) regalano viste mozzafiato di cui possiamo godere con serenità.

Sono sicura ci tornerò! (Mamma mia, la lista dei posti dove voglio tornare si allunga :-)).

AGGIORNAMENTO DEL GIORNO DOPO, CIOÈ OGGI 24 GENNAIO

Come qualcuno mi ha fatto notare per mail non ho messo i dati di questa escursione :-).

Allora, il giro che abbiamo fatto noi (vedi carta sopra) è lungo 12 km e 230 metri :-) (secondo le indicazioni del mio gps) con 922 metri di dislivello positivo. Abbiamo camminato 3 ore e 25 minuti (escluse le soste).

Il 19 gennaio, giorno dell'escursione al momento della partenza c'erano 8 gradi con 56% di umidità, vento praticamente inesistente solo 1 m/s. Siamo saliti senza ramponi, né ramponcini, anche perché non li abbiamo :-) ma con un bastoncino ognuno e facendo molta attenzione nei tratti ghiacciati. Nella parte più alta, prima di arrivare alla cima (vedi foto sotto), abbiamo trovato un po' più di neve e ghiaccio, ma trovandoci a tratti sulla strada, che credo fosse asfaltata, non abbiamo avuto grandi difficoltà.

Naturalmente si deve sempre andare con molta prudenza e nel caso uno non si senta sicuro di proseguire la scelta giusta da prendere è quella di tornare indietro, come abbiamo fatto noi già più volte: quando non abbiamo raggiunto Cima Nassere o Malga Sette Selle. Le scelte intelligenti non sono mai una sconfitta :-). Con un po' di fortuna ci saranno forse in futuro condizioni migliori per tornare e conquistare le nostre mete mancate :-).

Nel comune dove abitiamo non abbiamo una biblioteca ma abbiamo una sala lettura!

Quando l'ho vista, quest'estate, già prima di trasferirci, mi aveva messo di buonumore e dato la conferma che fosse il posto giusto dove vivere :-).

Amo leggere e poter prendere in prestito una marea di libri è una ricchezza non quantificabile!

Mentre facevo la richiesta di residenza il mio pensiero era che appena ottenuta avrei fatto la tessera per la sala lettura! Poi ottenni la residenza ma le pratiche burocratiche da risolvere erano ed ancora sono tante che per la tessera alla sala lettura ho aspettato fino a gennaio. 

E così il 3 gennaio sono andata lì e ho scoperto che non c'è nessuna tessera, uno viene solo registrato  in un computer insieme ai libri presi, tutto qui!

A causa covid non si può entrare, ma proprio sulla porta mettono tavolini e scaffali con vari libri e se poi hai un titolo particolare lo cercano per te.

Io, proprio come facevo a Maiorca, vado lì, guardo quello che c'è e prendo quello che più attrae la mia attenzione.

Insomma vi dicevo, sono andata lì il 3 gennaio e ho preso a caso due libri tra la marea che c'era. In una settimana li ho "fatti fuori" e così dopo esattamente sette giorni sono tornata e di libri ne ho presi altri tre :-).

La "bibliotecaria" si è meravigliata che li avessi letti così velocemente e contenta mi ha detto che se volevo potevo prenderne di più.

Con la lettura vado a periodi, come tutti credo, certi periodi leggo molto ed altri un po' meno e questo è il periodo del molto. Degli ultimi tre presi ne ho già letto uno e sono a metà con il secondo, a fine mese vi racconto cosa ho letto :-).

Questa zuppa è stata un successone ed è piaciuta a tutti quelli che l'hanno assaggiata!

L'ho fatta per la prima volta già in primavera del 2021 e poi rifatta più volte e poi continuerò a farla :-). 

Pronti per gli ingredienti?? Eccoli! Allora

in una padella antiaderente mettere a cuocere per una decina di minuti la cipolla con l'olio

aggiungere l'aglio fatto a fettine e lasciare cuocere per due minuti

aggiungere i funghi, la salsa di soia, il vino e coprire e lasciare cuocere

prendere una parte dei funghi e frullarla con la panna da cucina per ottenere una crema

aggiungere gli spinaci ai funghi già in padella e lasciare indovinate? cuocere naturalmente :-)

in una pentola mescolare la crema di funghi con le lenticchie, aggiungere l'acqua e mettere sul fuoco

quando gli spinaci ed i funghi saranno cotti metterli nella pentola con le lenticchie, mescolare e lasciare amalgamare per alcuni minuti a fuoco lento

e poi è pronta!

Queste quantità erano pensate per due persone. Sono risultate tre scodelle piene ma era così buona che ne avremmo mangiata di più se ce ne fosse stata in quell'occasione :-) e così le altre volte ne ho fatta di più :-).

Chissà, magari piacerà anche a voi!

Ieri è stata una bellissima giornata fredda ma di sole e la mattina ho detto al mio bello "perché non proviamo le piste di Val Campelle?" perché in una così bella giornata non si poteva mica stare in casa.

E non era solo la bella giornata di sole a farmi venire la voglia di sciare ma anche il fatto che il 5 gennaio mentre quaggiù in Valsugana pioveva, lassù in Val Campelle nevicava ed ora probabilmente ci sarebbe stata sufficiente neve per sciare.

E così eccomi qui sopra in piedi sugli sci per la seconda volta da quando ci siamo trasferiti! Chi mi segue già da quando vivevo in Svezia sa che lì non avevo sciato poi molto. La regione dove vivevo, Skåne, era povera di neve ed in 16 annni e qualche mese di vita in Svezia non avrò scivolato sulle piste più di 10 volte ed essendomi trasferita in Svezia senza saper sciare quelle 10 volte non mi hanno di certo fatto fare grandi progressi. Insomma sono incapace esattamente come 20 anni fa quando lasciai l'Italia. Però io dico sempre che nella vita non si sa mai e magari ora che vivo tra le montagne imparerò :-).

Devo dirvi la verità, ieri non ho fatto progressi, è andata peggio della prima volta. Sulla pista per principianti c'erano due cannoni sparaneve che sparavano neve come se non ci fosse un domani, uno ad un'estremità della pista e l'altro all'altra estremità.

Quando ero costretta a passare per le due estremità, ed essendo la pista per principianti corta ci passavo ogni minuto, il getto della neve sparato ad una velocità incredibile mi congelava i capelli, la testa, il viso ed i vestiti. In quei punti inoltre le tracce erano praticamente inesistenti perché coperte dalla neve fresca degli sparaneve e gli sci si incastravano ogni volta, facendomi finire in più occasioni a terra.

Insomma, è stata una faticaccia durante la quale non ho fatto alcun progresso e dopo un'ora e 12 minuti di sci ero un ghiacciolo e pronta a mettere gli sci in macchina e bermi un bicchierino di te caldo.

La valle coperta di neve però è deliziosa e solo per questo vale la pena venirci, poi io sono una che non molla per cui ci tornerò anche per mettermi gli sci ai piedi e la prossima volta speriamo che i cannoni saranno spenti :-).

Buona Befana ragazzi!

Oggi ho festeggiato con un bel giro di 12 km di corsa in montagna. C'era un bel po' di neve, un bel po' di ghiaccio e per lunghi tratti ho dovuto camminare, ed è stato un peccato che non avessi con me il telefono per fare le foto. Quando corro non porto mai il telefono e a pensarci bene è un male perché non si sa mai cosa può accadere e se poi dovesse accadere in montagna dove in questi giorni non incontri nessuno allora è anche peggio :-(. Insomma dovrei cambiare comportamento.

Quindi ragazzi, non avendo foto dell'avventura di oggi approfitto per appuntarmi qui sul blog l'escursione che abbiamo fatto il 19 novembre! E che ancora non avevo avuto modo di pubblicare. Perché voglio rifarla!

Come detto era il 19 novembre ed era un venerdi e guardate che colori c'erano in quel periodo!

In quei "primi" giorni di vita in Valsugana abbiamo avuto talmente tante cose da sistemare che l'attività fisica era un po' stata messa in secondo piano ma quel venerdi, il 19 novembre, vista la giornata bellissima, non avevamo non potuto approfittarne ed eravamo andati in Val Caldenave e raggiunto il suo rifugio, il Rifugio Caldenave.

Siamo partiti dalla Val Campelle, di cui vi avevo parlato qui. Abbiamo lasciato la macchina in località Tedon a 1350 m e partendo da lì ci siamo avviati verso il sentiero Sat 332. 

La strada sale fin dal primo momento e poi continua a salire, salire e salire senza sosta fino praticamente al rifugio che si trova a 1792 m slm. I cartelli dalla Val Campelle indicavano 1 ora e 30 di strada e per noi è bastata un'oretta.

Arrivati a Ponte Caldenave a 1755 m ed ormai a pochi centinaia di metri dal rifugio Caldenave abbiamo anche trovato la neve, la mia felicità :-).

Qualche minuto fermi al rifugio (che era chiuso) per scattare la foto a me :-) (la seconda di questo post), la foto alla valle (questa sotto) e poi giù di nuovo a ponte Caldenave per poi scendere percorrendo un altro sentiero e alla fine riuscire a fare un giro ad anello.

Sicuramente un'escursione che voglio rifare in un altro periodo dell'anno. E se poi mi andrà di fare un giro più lungo posso anche unirlo al giro di Cima Nassere che vi ho raccontato qualche giorno fa.

Ragazzi, comincio il 2022 mostrandovi questo cappellino viola che non vi avevo ancora fatto vedere!

Per la prima volta ho usato nelle coste 1/1 un filo elastico trasparente nella speranza che l'elasticità del bordo a coste si mantenga più a lungo. Ancora non so se funziona perché la verità è che lo avevo pensato come regalo (e per questo non ve lo avevo fatto vedere), poi causa covid non ci siamo incontrate ed è rimasto nelle mie mani e qualche volta è finito sulla mia testa :-) anche se non l'ho usato poi molto. Il clima di Maiorca era quello che era, cioè caldo, ed andare in giro con cappellini di lana in testa era il più delle volte esagerato. Ora che le "cose" sono cambiate lo userò sicuramente di più anche perché in questo periodo io esco solo se ho qualcosa sulla testa :-), cappellino o fascia che sia.

Guardate che carino quando visto dall'alto :-).

Il modello non è mio ma preso da DROPS Design ed è il modello DROPS 141-4 Midnight Boheme

Ho usato i ferri 3,5 mm per le coste e poi 4 mm per il resto e mi sono serviti 67 grammi di lana.

Il modello è una taglia unica e a me, che ho una testona :-), sta più attillato che alla modella della foto, però mi piace :-).

Con la stessa lana ho iniziato anche degli scaldapolsi...un secolo fa :-)...dai dai che se mi metto sotto quest'anno riesco a finirli...i soliti buoni propositi di inizio d'anno :-).

Eccomi di nuovo con lo stesso augurio anno dopo anno, per tutti voi!