Alla conquista del Monte Lefre 1305 m slm
gennaio 23, 2022La verità amici miei è che non ci sto capendo molto di questo inverno, il nostro primo in Valsugana. Si susseguono giornate di sole e bel tempo, una dopo l'altra dopo l'altra. Siamo qui da quasi tre mesi e come mi sembra aver già scritto abbiamo avuto una sola giornata brutta con pioggia e una bellissima con neve poi sole, sole e sole. I mie amici svedesi mi dicono, "ma come, ti sei trasferita in una vallata in montagna?!" ricordando che il clima svedese non mi piaceva poi molto; ma la verità è che il clima svedese non ha niente a che fare con il clima in questa valle, o almeno così sembra in questo inverno.
E con questo bel tempo uno si sente quasi in colpa quando non esce per una camminata in montagna, quasi come se uno sprecasse una giornata. Certo una camminata al giorno non è possibile ma un'uscita in montagna a settimana cerchiamo di farla :-).
E così mercoledi di questa settimana, il 19, abbiamo preso la macchina, siamo arrivati al paese di Ivano Fracena (che nome singolare :-)), trovato parcheggio proprio sotto il castello e da lì siamo partiti alla conquista del Monte Lefre.
Un monte non altissimo, "solo" 1305 m, ma partendo dal paese l'ascesa è di quasi 1000 m e si sente tutta. Però a me faticare in montagna non pesa, anzi :-).
Facendo il giro in senso orario, come abbiamo fatto noi
si parte dal paese (Ivano Fracena), si percorre poi una strada forestale
e dopo su per un sentierino in bosco
che a tratti era ancora innevato e ghiacciato (pericolo!!!).
E dopo una bella e faticosa camminata proprio su quella che viene indicata come cima trovi la bandiera (non italiana :-), vedi prima foto), una tavola con i nomi di tutte le cime lì intorno ed anche una panchina, che sembra essere nuova nuova, appena messa, lì per me che così ho potuto riposare per qualche minuto gli arti dolenti :-). Naturalmente quando fa freddo sono sempre con le muffole infeltrite che feci ben 6 anni fa o quasi, nel 2016, qui il post dove ve le faccio vedere :-).
Poi dopo due sorsi al te caldo che ci portiamo sempre dietro siamo ripartiti per scendere dall'altro lato. Una discesa altrettanto faticosa data la pendenza ed i sentieri sassosi e rocciosi.
Questa zona è ricca di storia, purtroppo triste, legata alla prima guerra mondiale con grotte che oggigiorno, in tempo di pace (siamo fortunati!!) regalano viste mozzafiato di cui possiamo godere con serenità.
Sono sicura ci tornerò! (Mamma mia, la lista dei posti dove voglio tornare si allunga :-)).
AGGIORNAMENTO DEL GIORNO DOPO, CIOÈ OGGI 24 GENNAIO
Come qualcuno mi ha fatto notare per mail non ho messo i dati di questa escursione :-).
Allora, il giro che abbiamo fatto noi (vedi carta sopra) è lungo 12 km e 230 metri :-) (secondo le indicazioni del mio gps) con 922 metri di dislivello positivo. Abbiamo camminato 3 ore e 25 minuti (escluse le soste).
Il 19 gennaio, giorno dell'escursione al momento della partenza c'erano 8 gradi con 56% di umidità, vento praticamente inesistente solo 1 m/s. Siamo saliti senza ramponi, né ramponcini, anche perché non li abbiamo :-) ma con un bastoncino ognuno e facendo molta attenzione nei tratti ghiacciati. Nella parte più alta, prima di arrivare alla cima (vedi foto sotto), abbiamo trovato un po' più di neve e ghiaccio, ma trovandoci a tratti sulla strada, che credo fosse asfaltata, non abbiamo avuto grandi difficoltà.
Naturalmente si deve sempre andare con molta prudenza e nel caso uno non si senta sicuro di proseguire la scelta giusta da prendere è quella di tornare indietro, come abbiamo fatto noi già più volte: quando non abbiamo raggiunto Cima Nassere o Malga Sette Selle. Le scelte intelligenti non sono mai una sconfitta :-). Con un po' di fortuna ci saranno forse in futuro condizioni migliori per tornare e conquistare le nostre mete mancate :-).
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