È arrivata stanotte. Stamattina sveglia ma ancora a letto avevo capito. Il rumore delle macchine sull'asfalto mi aveva fatto pensare che poteva aver piovuto o più probabilmente viste le temperature intorno allo zero dei giorni precedenti che la protagonista non era la pioggia bensì la neve.

Uno sguardo fuori la finestra e avevo avuto la conferma.

Dovevo andare a comprare il pane e ho allungato di un pochino la camminata per arrivare fino al Brenta, la pista ciclabile e scattare due foto, per immortalare la prima neve in valle per questa stagione.

La foto sotto mostra la pista ciclabile. Proseguendo in questa direzione arrivi in Veneto e questa è la parte che abbiamo imparato viene chiamata Siberia. Qui in inverno non batte mai il sole "a causa" della catena montuosa di Cima XII o catena dell'Ortigara come la chiamo io che tiene questa parte della valle perennemente in ombra. Dopo la prima neve la manutenzione di questa parte della pista ciclabile viene sospesa. Se la neve rimane o se peggio ancora si forma del ghiaccio diventa difficilmente praticabile anche a piedi...fino al momento dell'arrivo del disgelo :-).

L'altra parte invece, quella che porta a Borgo Valsugana e che si vede guardando la prima foto a destra del fiume Brenta, viene mantenuta pulita anche in inverno, malgrado anche il primo pezzo di questa ciclabile faccia parte della suddetta Siberia, perché anche questa sempre in ombra.

Ha nevicato poi tutto il giorno ed ora resta da capire quanta ne sia caduta in quota e ancor di più se resterà ben attaccata al suolo così da permetterci di iniziare la stagione dello sci di fondo e magari riuscire a migliorare la mia situazione di principiante un po' incapace :-).

Questa proprio non la conoscevo ma avevo un bel po' di zucchine in casa ed il forno a legna acceso, come spesso accade di pomeriggio/sera, e siccome il passato di verdure con zucchine l'ho già fatto un bel po' di volte e alla fine uno si stanca :-) ho pensato di fare con le zucchine rimaste un dolce, in fondo si fanno dolci con le carote o la zucca perché non farli anche con le zucchine?

Mi sono serviti

230 gr zucchine

180 gr farina

120 gr di zucchero

3 uova

90 gr olio di girasole

50 gr mandorle fatte a pezzettini

1 bustina di lievito

Allora, la prima cosa da fare è sminuzzare le zucchine, si può fare con una grattugia a fori larghi, poi ci sono i vari trituratori che lo fanno, io ho usato una mandolina affettatrice che ha tagliato le zucchine a striscioline. Poi le ho strizzate bene bene per eliminare il più possibile il loro liquido e mentre le zucchine continuavano a scolarsi ho

in una scodella messo uova e zucchero e lavorato i due ingredienti

aggiunto l'olio ed amalgamato

aggiunto la farina ed il lievito setacciato e mescolato

le mandorle a pezzettini

e per ultimo le zucchine

amalgamato il tutto e messo il composto in una forma imburrata ed infarinata, sempre la stessa, 18 cm di diametro nella parte superiore

Poi via in forno ed in questo a legna c'è voluta poco più di un'ora di cottura. Come sempre non avendo in questo forno il termometro, una volta passati 30 minuti apro e controllo la cottura, giro la tortiera per far cuocere la torta da tutti i lati e faccio il test dello stecchino per controllare come si cuoce dentro.

Nel forno elettrico servono (credo, che in quel forno non l'ho mai fatta ma alla fine la temperatura ed il tempo di cottura sono quasi sempre gli stessi :-)) 180 gradi e 40-45 minuti.

Ho fatto poi una glassa con zucchero a velo ed acqua che vabbé neanche si vede :-) e poi in cima ho distribuito le mandorle a pezzetti, le stesse che ho usato nell'impasto.

Oh, io non lo so ma anche questa è venuta bene :-), va a vedere che sono bravina a fare i dolci...boh :-).

Fa freddo ma non nevica, qui niente di niente. Non cade una goccia di pioggia in valle o di neve sulle montagne e lo sci di fondo sembra essere un lontano progetto per noi. L'anno scorso abbiamo fatto la prima uscita sugli sci "ieri" a Campomulo.

Quest'anno invece in mancanza di precipitazioni mi dedico alla cartografia e magari proprio grazie alle poche precipitazioni riusciamo a finire prima dell'arrivo dell'inverno vero. Io ed il mio bello stiamo cartografando alcuni paesi qui della bassa Valsugana per preparare delle gare e allenamenti di corsa orientamento che come ormai avete capito senza carte non si può fare questo sport. E così passo pomeriggi fuori a fare rilievi e serate in casa a redigere le carte al computer.

Il Natale si avvicina a grandi passi e malgrado io abbia "setacciato" una maree di strade e stradine (per cartografare) non ho visto case addobbate.

Io con i miei addobbi "fai da te" sono quasi pronta. Come sempre mi mancano i tocchi finali. È sempre così per me, faccio il grosso, tutto è quasi pronto ma sono quei piccoli particolari che mancano sempre e che non mi fanno mettere la parola "finito" alle mie creazioni. Questa volta anche a causa di tutte le ore dedicate al lavoro di cartografia che mi hanno tolto tempo per gli addobbi. Conto comunque di riuscire a finirli e poi se il risultato non è esattamente come avevo pensato nessuno se ne accorge :-) tranne me, che comunque vi dico può essere un grande problema :-).

Intanto vi ripropongo la ghirlanda...

...e l'albero di Natale del 2019 quando ancora vivevamo a Mallorca.

Cliccate sui post se volete vedere come li avevo fatti :-).

Passato il Natale avevo smontato l'albero ed i rami erano tornati alla natura per cui non lo ho più. La ghirlanda invece mi sarebbe piaciuta averla ma non la trovo e non ricordo se ancora sia a Mallorca o se abbia fatto la fine dell'albero, chi si ricorda :-(.

Io non bevo! Non bevo vino, non bevo birra, non bevo liquori, alcolici, superalcolici, insomma datemi un bicchiere di succo di mele e sono contenta :-).

Però ne vinco molte, di birre, vino, spumante, grappe e così via. Li metto lì e li beve il mio bello, con moderazione ma ogni tanto apre una bottiglia, meglio se di vino rosso o birra, che con vino bianco, alcolici e superalcolici non ci fa tanto.

Il fatto di non bere non è una scelta, sono venuta così, le varie birre, vini, alcolici, grappe e così via che ho assaggiato mi hanno sempre fatto schifo. E la verità è che ogni tanto continuo ad assaggiarle ma il grado di quanto mi facciano schifo non cambia :-)! Questo non vuol dire che non siano buone/i è solo che a  me non piacciono...e lo ritengo una fortuna :-) non bevo e per me non è un sacrificio :-).

È una fortuna anche per il mio bello che quando siamo in giro e fa caldo mi dice "che dici, mi bevo una birretta e guidi tu al ritorno?" Perché ricordiamoci che non si guida mai con alcool in corpo, mai! Che questo sia chiaro! Se andiamo a cena fuori lui beve un bicchiere, io guido, siamo perfetti :-)!

Ma torniamo al punto :-)! Le gare "importanti" di corsa orientamento sono finite per quest'anno. Rimangono gare minori o quelle chiamate gare-allenamenti. Sabato, il giorno prima del giretto in Val Campelle, siamo saliti fino a Scurelle per una gara della coppa invernale Oricup che si organizza qui in giro per la Valsugana e nelle zone limitrofe.

Sia io che il mio bello abbiamo vinto i nostri rispettivi percorsi (primi, io nella foto sopra e lui nella foto sotto, chissà che guardavamo :-)) e portato a casa tra l'altro due bottiglie della birra La Biga 75 cl.

A me piace scoprire prodotti locali e comprare locale è un piacere. Vivo qui da relativamente poco e a quasi ogni gara scopro nuovi prodotti e produttori :-)

E con la gara di sabato ho scoperto il Birrificio degli Arimanni, con sede a Borgo Valsugana, che aveva sponsorizzato la gara con delle birre da donare come premio ed ora che il mio bello le ha bevute tutte e due e gli sono piaciute ho pensato di usare queste belle bottiglie come portacandele :-)!

Domenica abbiamo fatto un salto in Val Campelle che come vi ho già raccontato più volte è una valle laterale della Valsugana.

A parte una spruzzata di neve nei giorni all'inizio di novembre poi non ci sono più state precipitazioni ed il paesaggio si presenta come un delizioso paesaggio autunnale con i suoi splendidi colori. La foto sopra mostra parte della pista di sci di fondo dove più volte l'inverno passato sono andata a sciare :-).

Abbiamo lasciato la macchina presso il Rifugio Carlettini a 1374 m slm e ci siamo incamminati per un sentiero in bosco.

Non avevamo nessuna meta se non camminare un'oretta, un'oretta e mezza senza fare troppo dislivello, il giorno prima, sabato, avevamo gareggiato e volevamo solo scaricare le gambe e poi il mio bello sapeva che lì avremmo trovato l'abete bianco e se avete letto il post allora sapete :-).

Ci vuole solo tanto tempo, ore ed ore, ma sono così semplici da fare che il tempo passa in secondo piano. In fondo le metti lì nel forno e non devi poi fare così tanto nel mentre. E con il freddo che sta facendo in questi giorni il forno acceso è solo un piacere!

Insomma, togli la parte centrale, tagli le mele a rondelle e via in forno a 50-70 gradi!

Le ho fatte sia nel forno elettrico che in quello a legna. Nel forno elettrico essendo questo più grande di quello a legna riesco a fare cinque mele alla volta, distribuite in tre piani su fogli di carta per forno. Ogni tanto apro il forno per far uscire l'umidità e girare le rondelle di mele.

In quello a legna riesco a fare solo due mele alla volta distribuite su due piani. Il forno a legna lo lascio aperto tutto il tempo perché non potendo regolare la temperatura si brucerebbero.

Una volta pronte sono croccantissime e resistere a non mangiarle tutte in una volta diventa difficile perché se cinque mele fresce tutte di fila non riusciresti a mangiarle, cinque mele fatte al rondelle in chips tutte di fila le mangieresti in un baleno e chissà se alla fine fanno così bene come si dice faccia una mela sola soletta:-).

Comunque, mi trattengo e una volta fredde le conservo in barattoli di vetro. La verità è che la croccantezza sparisce ma rimangono buonissime lo stesso anche dopo giorni! Slurp!

Era il 3 novembre quando alle 16.21 scattavo questa foto.

I miei geranei ormai cantavano gli ultimi versi. Sì, ero riuscita a farli arrivare fino a novembre ma ormai senza fiori. Da così a così in pochissimi giorni :-(!

Comunque, sei giorni dopo li potavamo senza buttarli perché ho deciso di provare a salvarli e vedere se arrivano fino alla prossima primavera; e se non ce la fanno il prossimo anno proverò probabilmente con le surfinie che mi hanno detto sporcano meno :-).

Domenica mi sono buttata all'ultimo minuto in una gara di corsa, semplice corsa, senza l'orientamento e soprattutto senza occhiali che per fortuna la strada la vedo ancora :-).

C'era la sagra del paese dove abito e tra le altre attività avevano organizzato una gara di corsa su strada (asfalto) che prima avevo pensato di correre, ma poi ero affamata e alle 12.15 avevo mangiato un bel e buon piatto pieno di fusilli con panna, spinaci e tonno e la partenza della gara era alle 13.00 e allora a causa di questo piattone di pasta mangiato all'ultimo momento avevo rinunciato ma con il mio bello avevamo deciso di andare comunque a vederla.

Insomma, che succede poi?? Che una volta là mi chiedono "ma che fai non corri??" E allora spiego che ero affamata, che avevo mangiato un piattone di pasta e bla bla bla. "E allora??" mi dicono "la tua categoria parte nell'ultimo gruppo, dopo le 14:30, fai in tempo a digerire un po' della pasta :-) e poi sono solo 3350 metri da correre!"

E così in pochi minuti mi lascio convincere, vado a casa a cambiarmi, corro la gara e arrivo seconda :-).

Porto a casa un barattolo di sugo ed una bella cassa di mele :-).

Questa volta sono mele La Trentina, una nuova marca che ancora non conoscevo e che si sono aggiunte ai 22 kg di mele che già avevamo in casa :-). Inutile dirvi che ogni sera sono lì a fare crostate e biscotti ripieni di mele, oltre alle mele essiccate :-).

Non so voi ma io quest'anno ho già cominciato!

Con la produzione di addobbi di Natale intendo! Mi direte "di già??!!" E certo! Se devo averli pronti per il primo giorno di dicembre, quando voglio mettere tutto fuori, allora non posso mica ridurmi all'ultimo momento! Anzi, forse sono già in ritardo :-).

Ho tantissime idee che mi girano in testa e diventa difficile decidere cosa fare e cosa invece non fare, anche perché alcune idee sono legate al fatto di trovare in natura quello che mi serve perché i miei addobbi devono essere a costo "quasi" zero :-).

Intanto ho a disposizione tutte queste pigne. Sono quasi tutte frutto delle mie raccolte durante le camminate fatte in natura l'autunno passato, nel 2022. Camminavo ed avevo con me sempre un sacchetto che riempivo con pigne che mi piacevano. Poi le ho messe ad essiccare ed ora dopo un anno sono pronte per essere usate!!

Le ho divise in tre gruppi, abete rosso e larice, pini del Trentino, pini di Maiorca. Perché le cinque più grandi, quelle a destra me le ha portate il mio bello una delle volte che eravamo stati a Maiorca.

Era uscito per un allenamento in bici ed era passato in un posto dove qualche giorno prima eravamo passati insieme durante l'allenamento. Quel giorno avevo visto le pigne sul terreno e commentato "quelle pigne mi servirebbero proprio", non ci eravamo fermati perché ci stavamo allenando, anzi pensavo non mi avesse neanche sentito. Però evidentemente non era così :-) e qualche giorno dopo durante un suo allenamento era tornato lì in bici, si era fermato, le aveva infilate nelle tasche sulla schiena della maglietta da ciclismo e arrivato a casa me le aveva regalate, questo sì che è amore :-).

Ci pensavo proprio oggi durante il mio allenamento di corsa, che fortuna avere un maritino che mi regala pigne, rametti, foglie, sassi e simili. Funziona per me proprio come in molti casi funziona per le altre donzine, che passano davanti la vetrina di una gioielleria o di un negozio di borse per esempio ed esprimono ad alta voce un desiderio...e poi questo desiderio si avvera :-). Io faccio la stessa cosa, solo che ho desideri diversi :-).

Ed ora sono due giorni che vado in giro per casa dicendo che mi servirebbero proprio dei rami di abete bianco, vediamo se il desiderio si avvera :-).

Arriva il brutto tempo e torna la voglia di fare dolci :-). In estate li compro, quando arriva il freddo mi metto all'opera :-).

Abbiamo oltre alla cucina a legna anche quella a gas con il forno sotto che è elettrico :-). Due anni di vita in questa casa e non lo avevo ancora mai usato! Quindi mi sono messa con santa pazienza a capirne il funzionamento e mentalmente mi sono preparata ad un insuccesso perché quando usi per la prima volta un forno non sai mai cosa ne esce fuori.

Ed invece non è andata poi così male :-).

125 gr carote tritate

50 gr mandorle sbucciate

70 gr zucchero

125 gr farina

2 uova

50 gr olio di semi

1 bustina lievito

2 cucchiaini succo di limone

mettete le mandorle, carote e zucchero in un mixer e mixate leggermente

intano in una ciotola unite farina, lievito setacciato, olio, le uova ed il succo di limone e mescolate con un cucchiaio

aggiungete il mix di carote, mandorle e zucchero e mescolate fino a che tutti gli ingredienti siano amalgamati tra di loro

versate nei pirottini per muffin

infornate a 180 gradi per 30 minuti

passati i trenta minuti controllate con lo stecchino se la cottura è giusta

e se la cottura e giusta tiratele fuori e se in casa avete uno come il mio bello allora nascondete queste tortine perché altrimenti difficilmente arriveranno al giorno dopo :-).

Le ultime due notti ha fatto "freschetto", ci siamo alzati la mattina e fuori c'erano soli 5 gradi. Ho pensato che fosse tempo di mettere dentro casa la pianta dell'incenso, almeno per la notte e se poi la temperatura si alza la metto fuori durante il giorno.

Avete visto quanto è cresciuta?!!

Vi avevo raccontato qui che un'amica mi aveva regalato quattro pezzetti, io le avevo detto "dammene solo uno" e lei "ma no, prendine qualcuno in più che non è detto che tutti attecchiscano!"

Li avevo messi tutti e quattro nello stesso vaso e tutti e quattro hanno attecchito! E poi sono cresciuti velocemente. L'ho già dovuta mettere in un vaso più grande quando era come nella foto sotto (per capire meglio notate la differenza di vaso tra la pianta nella foto sopra e quella nella foto sotto, il piattino usato come sottovaso è lo stesso)...

...e aveva le radici ridotte così...

...era il 10 ottobre quando ho fatto "l'operazione" di travaso e continua a crescere senza stop! La foto qui sotto è del 28 ottobre.

Devo trovare il modo di farla smettere :-). Anche perché poi in inverno dove la metto in casa? Cioè, lo spazio ci sarebbe ma la poverina deve pur avere un po' di luce durante l'inverno e di spazio con luce sufficiente per far sopravvivere le piante non me ne è rimasto poi molto.

Comunque, ora la mia idea è di accorciare i rami "esuberanti" e siccome mi dispiace buttarli li metterò in un altro vaso con terra per farne una o due altre piante...a proposito di spazio luminoso in casa :-).

Ahhh comunque sia ho cercato un po' in internet e letto che rametti e foglioline della pianta dell'incenso possono essere messi a seccare e poi messi in un barattolo di vetro e bruciati così da sprigionare un buon odore...ecco potrei provare questa perché buttarli mi dispiace proprio...ahh e poi ho anche letto che si possono usare anche in cucina! Insomma una pianta dell'incenso in casa o in terrazza non può proprio mancare :-)!

Il fiume Brenta a Borgo Valsugana

Mercoledi scorso sono arrivata a Borgo Valsugana per "visitare" il mercato settimanale. Il banco delle stoffe e quello dei filati i miei obiettivi. Erano mesi che non andavo al mercato, cerco di trattenermi, ho già abbastanza lana e cotone da poter passare mesi e mesi a lavorare ai ferri. Ma mi servivano alcune cose per finirne altre :-) e così ho inforcato la bicicletta e raggiunto la città.

Prima di scappare a casa scatto le due foto sopra dai due lati del Ponte Veneziano.