La seconda avventura in camper è passata ma non è andata come avevamo pensato! Ecco la cronaca nuda e cruda di questa avventura :-).

Cominciava con la due giorni di gare sull'Alpe Cimbra, che vi ho raccontato qui! E sarebbe dovuta continuare con due giorni di sport sull'Altipiano. L'inizio è andato, la fine no.

Sabato mattina arriviamo su e presso il ritrovo c'era uno spiazzo dove parcheggiare macchine e camper. Normalmente non è permesso parcheggiare i camper lì ma in occasione della gara lo consentivano.

Finita la gara invece ci siamo dovuti spostare e siamo arrivati al lago di Lavarone dove c'è un parcheggio che dalle 18:00 alle 8:00 è gratis. Io avevo già un bel po' di male al ginocchio ma decido comunque di fare una passeggiata serale con incluso giro del lago, per vedere come andava.

E no, non è andata così bene :-(! Come già detto quando l'arto è caldo si resiste ma non credo sia una buona cosa sforzarlo, comunque ho fatto anche questa :-). Tornata al camper mi sono dedicata a dividere i nostri pochi rifiuti, dal momento che c'erano i bidoni della differenziata, per lasciarli lì.

Arriva la sera e alle 21:30 andiamo a letto che tanto io non potevo muovermi. Le prime 3/4 ore sono state una sofferenza, non tanto per il ginocchio quanto per la reazione che ho avuto all'ortica. L'ho presa in tutto il corpo e mi bruciava da morire, ho avuto attimi lì sdraiata sul letto in cui credevo di impazzire...mentre il mio bello ronfava beato :-). Poi sembra mi sia addormentata, credo per sfinimento più che per sonno :-).

Diventa lunedi e alle 5:30 il mio bello si alza e io mi sveglio...e ricomincia il bruciore da ortica. Continuo a mettere il gel di aloe vera ma siccome ero stata toccata ovunque, tranne che sul viso per fortuna, riuscire a calmare la reazione è stato praticamente impossibile.

Facciamo colazione e prima delle 8 lasciamo il parcheggio del lago per trasferirci al Parcheggio Gionchi dove con il camper è possibile sostare dalle 8 alle 20:00, una fatica tutti questi spostamenti :-).

Il mio bello parte per un allenamento in bicicletta...

...ed io mi metto sulla panchina con la gamba alzata sul tavolo per cercare di far sgonfiare e riposare il ginocchio mentre continuavo a resistere al bruciore delle ortiche, che certo non avevo altra scelta...ma sto bruciore quanto ci mette a sparire???....che sofferenza!!

Tornato il mio bello, visto che il tempo virava a maltempo e che il ginocchio mi faceva un male cane decidiamo di tornare a casa. Il mio bello mi "deposita" al pronto soccorso (lì passo tutto il pomeriggio del lunedi, dalle 13:30 alle 20:40) e la nostra seconda avventura in camper finisce così...ma non così come avevamo pianificato. Ci riproviamo con la terza :-).

Quando ho comprato le due piantine di pomodoro ho comprato anche sei piantine di fragole!

Le fragole ci piacciono, ma poi non le compro quasi mai! Le trovo nel reparto ortofrutta e le trovo giganti! Ma come è possibile?? Le guardo e mi sanno di qualcosa di innaturale e le lascio lì!

Qui dove vivo si coltivano, tra le infinite piantagioni di meli si trovano anche le serre con fragole e piccoli frutti. Probabilmente potrei trovare il modo di comprarle direttamente dai produttori ma mi sa che le dimensioni sarebbero le stesse perché ormai la produzione è super intensiva. Forse cercando qualche piccolo produttore potrebbe essere diverso ma ormai i piccoli produttori sono difficili da trovare, hanno difficoltà a sopravvivere. Per far tornare i conti la produzione deve essere gigante e con questo tipo di produzione anche le fragole diventano spropositamente giganti :-).

Insomma, con tutto questo tipo di ragionamento e arrivando alla conclusione che probabilmente anche quest'anno pensando e ripensando alla fine non le avrei comprate e non sapendo ancora che avremmo comprato il camper ho deciso di coltivarle in vaso sulla terrazza.

Le ho messe in due cassette di terracotta di 36 cm x 15 cm che credo siano perfette per tre piante ciascuna, almeno così sembra, hanno proprio l'aria di sentirsi bene e stanno fiorendo...

...e hanno già messo dei frutti.

Vedremo se malgrado le nostre assenze riusciremo ad assaggiarne qualcuna.

Eccomi qui che in qualche modo affrontavo la discesa verso l'ultimo punto della O-Marathon, domenica appena passata!

E purtroppo avevo già infortunato il legamento, sapevo che qualcosa era successo quando nella caduta in avanti mentre il piede era rimasto incastrato dietro, facendomi torcere il ginocchio in modo innaturale, avevo sentito uno STACK! e un dolore tremendo nella parte interna del ginocchio destro, "qui è partito il legamento!" avevo pensato.

Ma ormai ho esperienza e so che finché la parte è calda il dolore sparisce veloce e di solito riesco a continuare la gara (parlo di legamenti, perché per fratture ossee la cosa è differente, purtroppo ne so qualcosa!). Così ho fatto! Mi tiro su, verifico che non doveva essere niente di osseo anche perché il ginocchio non lo avevo sbattuto ma "solo" ruotato in modo innaturale :-( e continuo...e vinco!

Il giorno prima avevo gareggiato nella 4^prova, una Middle, vinta anche quella, ma era la O-Marathon quella che mi interessava :-).

La mia terza O-Marathon, la gara più lunga di Corsa Orientamento in bosco che si organizza in Italia, la organizza il mio club ormai da molti anni e io da quando sono entrata a far parte del club ho sempre gareggiato, perché a me le gare lunghe piacciono, vedremo però se questa sarà stata l'ultima.

Nella O-Marathon si parte in massa, cioè tutti insieme, ed in ogni categoria vince, naturalmente, chi arriva primo facendo il percorso corretto. Io non parto mai veloce, ho sempre difficoltà a individuare sulla carta il primo controllo. Continuo con il mio passo e cerco di limitare gli errori. Dopo la gara mi dicono "ma perché sei partita così lenta? tutti avevamo lo stesso primo controllo, bastava seguire gli altri!", ora mi domando, ma come facevano a saperlo? io non ne avevo nessuna idea, comunque partire lenta in una gara così lunga non è poi un problema.

Due ore, sei minuti e un secondo di gara, ci lascio il ginocchio ma vinco con 33 minuti e 57 secondi sulla seconda, visto l'infortunio e con il senno di poi...beh, no ma che sto a di'!

Con il senno di poi sarebbe andata allo stesso modo, perché è stato un incidente stupido, neanche stavo correndo, avevo fatto una scelta sbagliata e stavo cercando di tirarmi fuori da una giungla di ortiche che arrivavano alle mie spalle, faccio un passo dove non vedo il terreno e sfortuna delle sfortune c'era un dirupo, il piede destro rimane incastrato in qualcosa e io cado in avanti nel "vuoto" torcendo in modo innaturale il ginocchio.

Ora naturalmente sono costretta ad una pausa forzata da ogni attività sportiva, il che mi fa girare un po' le scatole, ma così vanno le cose alcune volte :-(. Vediamo il lato positivo...............oddio, sinceramente non lo vedo :-).

Da quanto che non metto sul blog una ricetta!! Eppure malgrado non mi piaccia cucinare cucino :-) e faccio senza sosta le mie torte salate. La preferita come sapete è quella di zucchine ma anche questa non è male, anzi è proprio bene :-)! La nostra seconda preferita nella classifica delle mie torte salate.

E ora che abbiamo il camper andrò di torte salate ogni volta, vabbé per ora le volte sono state solo due :-).

Questa volta ho usato anche la farina integrale ma il procedimento è ormai testato una marea di volte e rimane sempre lo stesso

per la pasta

100 gr di farina bianca

100 gr di farina integrale

100 gr di burro

50 gr acqua fredda

1 pizzico di sale

in una ciotola ho messo la farina, il burro, l'acqua ed un pizzico di sale

ho lavorato gli ingredienti fino a farli diventare una palla di "pasta" omogenea

a questo punto l'ho messo a riposare coperto a temperatura ambiente mentre preparavo il ripieno

per il ripieno

350 gr di melanzane fatte a cubetti

100 gr di pomodori

150 gr di carote a cubetti

100 gr di formaggio a cubetti

mezza cipolla

50 gr di parmigiano

4 uova

sale

pepe

olio extravergine di oliva

in poco olio ho messo a soffriggere la cipolla

ho poi aggiunto le melanzane, le carote e i pomodori e ho fatto cuocere fino a che tutto è diventato morbidoso

poi in una ciotola ho rotto le uova, aggiunto sale e pepe, unito il parmigiano e ho mescolato il tutto

ho poi aggiunto nella ciotola le verdure cotte e il formaggio a cubetti e mescolato di nuovo

ho ripreso la pasta che stava riposando

l'ho stesa e ho ricoperto una tortiera di 24 cm di diametro, la stessa che uso per le crostate

vi ho versato sopra il contenuto della ciotola

ho tagliato striscioline di pasta che poi ho adagiato sopra il ripieno

e poi via in forno preriscaldato a 180 gradi per 50 minuti

la faccio freddare, la taglio in spicchi come quelli che vedete nelle foto e poi via in scatole da portare in camper :-).

È cominciata, già da un po', la Coppa del Trentino 2025 di Corsa Orientamento e i fine settimana con gare "trentine" si susseguono e intervallano alle gare nazionali.  Il calendario di questo sport è intenso e ti fa visitare un saaaaacco di posti :-). Non faccio in tempo a scrivere di un fine settimana che il secondo è già passato e pure quello dopo, e il quarto fine settimana di Coppa del Trentino 2025 si avvicina a grandi passi!

In questo sport, se non lo avete capito, si corre leggendo la carta, per sapere dove andare, e vince chi fa tutto il percorso nel minor tempo, come normalmente è per le gare di corsa :-).

A volte si rallenta perché non si vede bene...

...o ci si ferma del tutto perché non si capisce niente :-)...

...poi si fa il punto della situazione, si capisce dove andare e si ricomincia a correre :-)...

...e se le cose continuano bene si riesce a finire sul gradino più alto del podio! Spesso insieme ai compagni "masculi" di categoria. Le categorie nelle gare nazionali vanno di 5 anni in 5 anni ed io lì corro nella categoria 50-54 anni mentre nelle gare regionali le categorie sono di 10 anni e in quelle gare corro nella categoria 45-54 anni.

Le prove di Coppa det Trentino per questo 2025 sono 10 e per la classifica totale si prendono i migliori 8 risultati. Io ho cominciato bene vincendo tutte e tre le prime prove, quella in Alto Adige a Meltina (BZ) dove sono riuscita a vincere con 11 min e 15 sec...

...la seconda tappa a Monte Mezza sull'Altipiano del Tesino, dove vinco con 2 min e 18 sec di vantaggio...

..e poi la terza tappa, quella delle prime quattro foto di questo post a Ziano di Fiemme in Val di Fiemme (TN) e qui vinco con 6 min e 3 sec.

Dopodomani si parte di nuovo ma non si va molto lontano, arriviamo a Lavarone sull'Alpe Cimbra, un altipiano che mi piace molto :-). Sarà una due giorni di gare, la 4^ e la 5^ tappa che organizza il mio club, io do una mano ma dovrei anche riuscire a gareggiare e vedremo come andrà. Staremo in camper, per la nostra seconda avventura :-), per cui poi vi racconterò :-).

Tornati dalla prima avventura in camper abbiamo preso un giorno di riposo, sabato, per organizzarci, svuotare il camper, metterlo sotto carica e preparare le borse per la "trasferta" in Alto Adige con il club  per la gara della domenica, il Campionato Alto Adige Middle.

Ma quanto è bello l'Alto Adige! Appena superi il confine tra Trentino e Alto Adige capisci subito di essere in Alto Adige :-). Il Trentino sarà tenuto bene ma l'Alto Adige è tenuto super! Una cura estrema che dona piacere agli occhi e all'anima. Mi dicono "ma loro hanno i soldi :-)", io non credo dipenda da questo, ma lasciamo perdere, come sempre mi accorgo che quelli che mi rispondono in questo modo parlano "una lingua" diversa dalla mia.

Allora penso ai paesaggi, bellissimi, qui sopra il mio bello e lo Sciliar. Vogliamo tornarci in camper e restare qualche giorno perché questa volta siamo rimasti solo per la gara, andati la mattina siamo tornati a casa il pomeriggio con due podii, il mio bello primo...

...e io seconda...

...e come spesso succede quando andiamo con altri, non abbiamo visto altro che la zona di gara, il panorama della prima foto e i paesaggi passando con il pulmino, per cui, come scritto sopra, questo luogo si aggiunge alla lista dei posti da visitare e sicuramente prima o poi ci si ritorna :-).

Preso il camper martedi siamo partiti per la nostra prima avventura giovedi. Un'avventura di due soli giorni e una sola notte, giusto per sapere come ci si sente!

Abbiamo scelto un'avventura facile. Arrivare a Comacchio dove sapevamo esserci un'area camper gratuita. Lì avevamo gareggiato l'anno scorso, eravamo andati in pulmino con il club e visto i nostri amici camperisti sostare in questa area, perfetta, già dentro Comacchio, con un supermercato e tutti i servizi vicini. Per chi fosse interessato, area sosta camper Fattibello, gratuita. Ci abbiamo messo quasi quattro ore ad arrivare, lenti, con una sosta per controllare i fari che non capivamo come funzionassero, ed evitando l'autostrada. Ma una volta arrivati ci siamo subito attivati, fatto veloce il pranzo, avevo preparato la mia super torta salata alle zucchine :-), le carote a bastoncini, il peperone rosso a rondelle e le mele fatte a spicchi. Con la panza piena :-) abbiamo tirato fuori le biciclette...

...e siamo partiti all'avventura sull'anello delle Valli di Comacchio costeggiando la Valle di Fattibello...

...ed è effettivamente stata un'avventura! Perché il percorso, così tanto pubblicizzato è tanto così malsegnato! In alcuni punti se riesci ad andare ad intuito e hai fortuna ti va bene, altrimenti sbagli strada! Ed eccoci qui io...

...e il mio bello sull'Argine degli Angeli, questa lingua di terra di 5 chilometri tra le acque delle Valli...

...che siamo riusciti a trovare dopo aver sbagliato strada e allungato un bel po' :-(, vabbé tutto fa allenamento :-).

Finito il giro, dopo altri errori di percorso, eravamo affamati e un poco infastiditi, ma se pubblicizzano così tanto un percorso perché non mettere anche dei cartelli chiari per segnalarlo?? GRRRRRR!!

Comunque, fatta la doccia e mangiato un pochino degli avanzi del pranzo siamo andati per una passeggiata a Comacchio...

...e preso un gelato che mi ha fatto dimenticare la fame avuta in bicicletta :-).

E prima che il sole calasse del tutto dietro gli edifici di Comacchio...

...siamo tornati al camper e ci siamo preparati per la nostra prima notte da camperisti; che abbiamo passato sotto una bufera di vento e pioggia che mi ha fatto pensare al peggio, preoccupata che il lampione vicino al camper ci cadesse addosso :-), ma è andato tutto bene!

Venerdi il mio bello si è alzato alle 5:40 e io ho continuato a dormicchiare senza grande successo :-). Fatta colazione e sistemato tutto quello che c'è da sistemare in un camper in modo che niente cada durante la marcia ci siamo diretti verso Rosolina, con uno stop all'Abbazia di Pomposa che non ce la potevamo perdere :-).

Il campanile alto 48 metri che si inquadra nel cartello informativo :-).

Non ci siamo fatti mancare un giro veloce nel parco dove erano presenti delle "sculture" in legno di Enrico Menegatti, qui io sotto un dinosauro, credo :-)

Finita la visita al Complesso Pomposiano...

...abbiamo proseguito per Rosolina e lasciato temporaneamente il camper nel parcheggio di un supermercato.

L'obiettivo era arrivare in bicicletta fino a Chioggia e poi tornare facendo un giro ad anello. E proprio come il giorno prima è stato "una fatica"! Non conoscendo le strade nei primi 40 minuti ci siamo dovuti fermare almeno 10 volte. Poi ci si è accesa la lampadina :-) e abbiamo deciso di mettere la meta su google maps, scegliere come mezzo di trasporto la bicicletta, alzare il volume del telefonino al massimo e tenendolo nella tasca dietro riuscire a sentire le indicazioni, in modo da riuscire a percorrere tratti più lunghi senza doverci fermare ad ogni incrocio :-).

Arrivati a Chioggia mi si è accesa un'altra lampadina che mi ha fatto ricordare che in autunno ci sarà una gara e che quindi la zona poteva essere embargata...

Un altro fine settimana di gare, 10 e 11 maggio, che ci ha portato in Val Trebbia, a Bobbio il sabato e su presso il Centro Fondo "Le Vallette" la domenica! 3^ prova di Coppa Italia Sprint e 2^prova di Coppa Italia Bosco. Due primi posti, uno meritato quello della gara sprint del sabato dove dopo un'indecisione iniziale, perché non riuscivo ad individuare sulla carta il primo punto, poi tutto è filato liscio...

...qui eccomi verso l'ultimo punto, con la carta in mano che però ormai non mi serviva più perché sapevo dove dovevo andare :-)...

(Foto: M. Maistrello - PPN)

...e l'altro primo posto, quello della domenica in bosco, un po' meno meritato perché io ho fatto un disastro e mi sarei meritata una posizione corrispondente al mio disastro, cioè una posizione disastrosa ma le altre mie avversarie hanno fatto peggio e così sono finita di nuovo sul primo gradino del podio; anche se non ci sono salita che lo spazio era poco e il giorno prima per stare lì sopra insieme al vincitore della M50 per poco non facevo un volo all'indietro che mi avrebbe ammazzato, quindi sono rimasta al sicuro giù dal podio, in fondo stare ai piedi del podio con quella prestazione che ho fatto sarebbe stato quello che mi meritavo :-)...

...qui eccomi verso il penultimo punto, avevo appena fatto uno dei miei tanti errori della gara (cioè quel punto che vedete neanche era mio :-) e io pur sapendolo per sicurezza sono andata a prenderlo, vabbé sono un po' rinco; almeno ne è uscita fuori una foto :-) che il fotografo era proprio su quel punto dove io non sarei dovuta passare :-)). La carta questa volta ancora avevo bisogno di leggerla per capire dove andare :-).

(Foto: M. Maistrello - PPN)

Torniamo a sabato. Finita la nostra gara, io ed il mio bello, in attesa dei nostri compagni di club, abbiamo fatto un giro nel borgo di Bobbio che nel 2019 è stato nominato il borgo più bello d'Italia e abbiamo constatato che sì, è proprio carino!

Vagando per strade e stradine, che carine, e facendo foto come sempre un po' a caso...

...anche nelle piazzette!...

...siamo arrivati al famoso ponte Gobbo sul fiume Trebbia. Qui potete leggere della sua storia e della leggenda del diavolo!

Ecco il ponte con il mio bello a fare da modello e sullo sfondo il Duomo di Bobbio...

...che poi ho anche fotografato da vicino, il duomo intendo :-).

Visto il Duomo non potevamo farci mancare un passaggio davanti l'Abbazia di San Colombano per scattare una foto in velocità, eccola qui sotto...

...prima di tornare alla zona arrivo per la procedura delle premiazioni intanto che era tornato anche il sole :-). Insomma, non mi resta che constatare che se non avessimo partecipato alle gare di orientamento probabilmente Bobbio non lo avremmo mai visitato!