Approfitto del brutto tempo, sto chiusa in casa e guardo le foto dell'estate appena passata e così vi racconto di una bella giornata di fine agosto.

Con l'avvicinarsi della fine dell'estate erano ricominciate le gare del calendario di Corsa Orientamento e la mia intenzione era di gareggiare nella Coppa Italia in città ed in bosco ed ai campionati Italiani. Poi si sa, i piani vengono fatti per essere cambiati :-) e con la caduta in bici sono cambiati eccome!

Però una gara prima della caduta sono riuscita a farla, il 28 agosto a Millegrobbe, località di cui vi ho già parlato qui e qui.

La gara si chiama O-Marathon ed è la gara di Corsa Orientamento più lunga in Italia, però pur chiamandosi Marathon è ben lontana dalla lunghezza della maratona.

Era la mia seconda gara dopo quella di Treviso e la mia prima gara in bosco, non mi aspettavo molto se non riuscire a portarla a termine e sorpresa sorpresa l'ho portata a termine vincendo la mia categoria con 1 ora 47 minuti e 5 secondi e ben 28 minuti e 44 secondi di vantaggio sulla seconda.

È stata una bellissima giornata di sole, guardate la foto qui sotto e poi guardate l'ultima foto di questo post, mostrano lo stesso posto :-).

A differenza delle gare di orientamento più corte in cui ogni concorrente appartenente alla stessa categoria parte distanziato di almeno un minuto dall'avversario in questa gara tutti i concorrenti e tutte le categorie partivano allo stesso momento, insomma una partenza in massa, mass start come si dice in termine tecnico.

Non praticando questo sport da ormai più di 10 anni non avevo né le scarpe né l'abbigliamento adatto per la corsa in bosco, il problema erano soprattutto le scarpe, quelle per la corsa orientamento hanno i tacchetti ed in alcuni casi anche i chiodi che ti aiutano ad evitare scivolate. Io avevo solo le scarpe da corsa su strada e con quelle ho gareggiato ed infatti avuto problemi, per arrivare a uno dei primi punti ho fatto una scivolata cadendo all'indietro e sbattendo la testa per terra, se lì ci fosse stata una pietra ci lasciavo le penne :-(.

Vabbé (se penso che poi dopo una settimana quasi mi ammazzo in una caduta in bici...è meglio non pensarci), eccomi qui sotto in abbigliamento e soprattutto scarpe poco adeguate mentre passo il controllo del punzone ed entro in area partenza.

Foto Niccolò Schiavi Cappello

Decido di mettermi praticamente in coda al gruppo per avere una partenza tranquilla, sapevo che davanti i giovincelli e gli elite sarebbero partiti come dei pazzi. La gara era lunga e ci sarebbe stato per me tempo per aumentare ed eventualmente recuperare lo svantaggio nei confronti delle altre donzine della mia categoria W50+.

Eccomi qui sotto appena partita intenta a leggere la carta e cercare di vedere quale fosse il primo punto dove sarei dovuta passare, sono quella sotto la freccia rossa :-).

Foto Niccolò Schiavi Cappello

La gara come detto era lunga e la carta enorme, il primo punto lontanissimo, pensate che per arrivarci ci ho messo 18 minuti e 53 secondi e sono stata la più veloce della mia categoria, era così lontano che non riuscivo a trovarlo sulla carta per cui non potevo fare la scelta di che direzione prendere. Evidentemente gli altri ci vedevano meglio di me :-) e dopo pochi metri ero più ultima di prima e mentre sembrava che tutti sapessero dove andare io ero ancora lì a guardare la carta per decidere che "strada" prendere. Nella foto sotto sono quella sotto la freccia rossa con la treccia svolazzante :-), l'altra freccia rossa indica il mio bello che sembra sia stato più veloce di me nel prendere la decisione, oltre che nel correre :-).

Foto Niccolò Schiavi Cappello

Dopo sette punti si passava di nuovo per la partenza con la possibilità di fermarsi al ristoro, io avevo preparato una borraccia con degli zuccheri, mi sono fermata un momento e poi via verso gli altri sei punti rimasti. Qui sotto sono sempre io sotto la freccia rossa e sempre io che guardo la carta appena prima di fermarmi al ristoro sotto la tenda :-).

Foto Niccolò Schiavi Cappello

La gara prosegue, non ci sono altre foto di me in azione (ringrazio il fotografo!!), ed una volta passato l'arrivo scopro di aver vinto.

Qui sotto la foto con "Il Cervo di Vaia" (cervo creato con i resti del legname della tempesta Vaia) fuori Malga Millegrobbe mentre aspetto la premiazione, stesso posto, stessa scultura, dell'inverno passato :-).

Per chiudere il post un'ultima cosa se ci fosse qualche interessato :-). A Millegrobbe c'è una Malga, come vi ho raccontato negli altri post, in questo periodo stanno cercando camerieri di sala, se qualcuno fosse interessato a lavorare in questo bellissimo posto contattateli!