Questa volta non ho creato la classifica ghirlanda "a cerchio", guardate che carina!!

Avevo visto questa idea su internet un bel po' di tempo fa, pensavo di aver salvato un'immagine...poi non l'ho più trovata ma per fortuna il suo ricordo è rimasto :-) ed ora per l'ultimo mese dell'estate l'ho finalmente fatta!

L'uccellino è in ceramica e non ricordo dove e quando l'ho comprato, i fiori li ho fatti quelli verdi ritagliati da una pagina di una rivista pubblicitaria e quelli gialli ritagliati da un foglio di feltro.

Il resto come potete immaginare l'ho raccolto in natura :-).

Un saluto veloce veloce prima di andare a letto! 18.44, oggi, io ed il mio bello insieme sul primo gradino del podio :-)!

Siamo tornati alle gare di Corsa Orientamento dopo lo stop estivo. Avevamo concluso la prima parte della stagione il 23 giugno e dopo precisi precisi due mesi abbiamo ricominciato...e nel miglior dei modi :-).

Questa volta l'orienteering, come si chiama in lingua inglese, ci ha portato sull'Altopiano di Piné, per la precisione a Bedolpian a 1150 m slm. La prima volta per noi in questo luogo, sulla sua carta.

Ci avevano detto che prima di Vaia fosse un bellissimo sito per escursioni, oggi, dopo il passaggio di Vaia (la tempesta di vento dell'ottobre 2018) resta un sito bellissimo ma con meno bosco, e per quanto riguarda la gara di oggi pomeriggio, beh con moltissimi rovi, che come succede sempre hanno lasciato segni "osceni" sulle mie gambe :-(.

Ma ragazzi chissenefregadeirovi quando abbiamo comunque scoperto un bel luogo dove sicuramente torneremo e portato a casa anche un bel bottino di premi grazie al primo posto mio e del mio bello :-) :-).

Due in un colpo solo :-)!

Oggi siamo saliti sull'Altopiano di Asiago e arrivati a Gallio, proprio davanti al palazzo municipale, abbiamo trovato il Gallo di Vaia.

Il gallo è il simbolo del paese di Gallio e questa scultura fatta, come le altre, con i resti della tempesta Vaia è stata realizzata nell'estate 2021. 

Gallio è stato uno dei paesi fortemente colpiti dalla tempesta Vaia ed il gallo oltre ad esserne il suo simbolo è stato detto anche essere simbolo di forza e rinascita.

Ma sorpresa sorpresona è stato trovare anche il Leone alato. Proprio lì!

Questa è la prima opera della serie "Vaia" ed è un'opera itinerante.

Martalar ha realizzato questo leone nel suo laboratorio a Mezzaselva di Roana, sull'Altopiano di Asiago, per poi spostarla a Jesolo e dall'ottobre 2023 si trova a Gallio a far compagnia al Gallo :-).

E se vi siete persi le altre sculture "Vaia" che ho ammirato finora ecco qui sotto la lista:

Cerva Malga - a Millegrobbe

Drago Vaia - a Magrè Lavarone dato alle fiamme e quindi distrutto il 22 agosto 2023 

Lupa del Lagorai - nel comune di Levico Terme

Aquila Vaia - a Marcesina

L'uovo - sorto dopo la distruzione del Drago Vaia ad opera di finora ignoti

Grifone Vaia - a Castel Tesino, Località Celado

Drago Vaia Regeneration - a Magrè Lavarone sorto sullo stesso luogo del Drago Vaia dato alle fiamme

Cavallo Haflinger - a Strembo

Gallo - a Gallio

Leone alato - opera itinerante che io ho visto a Gallio (20 agosto 2024)

...una è rimasta fogliolina, l'altra è diventata piantina.

Le cose sono andate così: le due foglioline si erano staccate e le ho lasciate per lungo tempo poggiate sul davanzale della finestra in bagno dove arriva il sole solo la mattina presto, per il resto della giornata quel posto è luminosissimo e fresco. Dopo un bel po' noto che le foglioline avevano messo delle radici fine fine. Ho pensato che l'umidità del bagno, dove noi facciamo la doccia, deve aver agevolato la radicazione.

Dopo mesi all'aria ho deciso di interrarne una e di lasciare l'altra ancora all'aria. Quello che è successo è che mentre quella interrata se ne stava bella ferma quella lasciata all'aria ha iniziato a produrre una piantina.

Con il tempo la fogliolina madre di quella lasciata all'aria ha cominciato ad ingiallire fino ad arrivare a rinsecchirsi. Praticamente aveva dato tutte le energie alla nuova piantina, a questo punto ho deciso di mettere in terra la nuova piantina nata.

Ora sono sul davanzale della cucina così posso controllare ogni giorno la loro evoluzione senza rischiare di dimenticarle...

...vedremo come andrà questo esperimento, se alla fine diventeranno delle piante :-).

Ve l'ho scritto nel titolo :-).

Abbiamo preso la mountainbike che ho imparato si chiama anche rampichino :-) e siamo arrivati al lago di Carezza....

...o per meglio dire al tornante sopra. Lì ci siamo fermati per fare le foto al lago dall'alto e abbiamo deciso di non scendere...che a distanza tutto sembra più bello :-).

Eravamo partiti da casa e arrivati a Cavalese in Val di Fiemme abbiamo lasciato la macchina al parcheggio delle funivie del Cermis, lì se vi interessa il parcheggio per le macchine è gratuito. C'è anche un'area camper per passare la notte che però è a pagamento.

Abbiamo preso la ciclabile, la stessa sulla quale in inverno mettono le tracce per la Marcialonga e ci siamo diretti verso Moena.

Arrivati in questa famosa località abbiamo iniziato ad arrampicare con il rampichino per strade forestali e così ho avuto la conferma che ho ancora molto da imparare prima di potermi definire un "mountainbiker", cioè uno che pratica la mtb. Cioè, la pratico ma mi riesce meglio sull'asfalto che sulle strade sterrate...non parliamo poi dei sentierini, hahaha :-).

Più volte la pendenza mi ha costretto a scendere dalla bici e non perché non ce la facessi muscolarmente ma semplicemente perché mi manca la tecnica. Ho  messo un cambio leggero troppo tardi, perso l'attimo giusto e praticamente mi sono fermata oppure mi sono trovata che le ruote slittavano e non riuscivo a proseguire, poi una volta messo il piede a terra era per me impossibile riuscire a partire in quelle pendenze...e così mi sono fatta lunghi tratti spingendo la bicicletta ed imprecando.

Ad un certo punto sulla strada incontro un forestale e sfinita anche dalle temperature alte gli chiedo quanto mancava al passo Costalunga, che dovevamo raggiungere per svalicare e arrivare al lago. Non ne era sicuro ma almeno due chilometri mi dice, DIOMIO!!!

In tutto ciò il freno anteriore smette di funzionare e una volta ammirato questo delizioso laghetto siamo dovuti scendere sulla strada asfaltata per evitare che io mi sfracellassi su qualche strada forestale...ma alla fine 75 km e 1150 m di dislivello li abbiamo fatti :-).

Che poi le potete anche chiamare pancake se vi piace più in inglese :-).

Potranno anche sembrarvi brutte ma mamma mia quanto sono venute bbbone!!!! Fatte le prime ne ho fatte direttamente altre e poi altre e poi altre, anche da portare con noi per soddisfare la voglia di dolce quando si va per gare o escursioni.

60 gr ricotta

2 uova

30 gr latte

80 gr farina

1 cucchiaino sciroppo di agave

2 misurini/pizziconi di lievito in polvere (il misurino che uso io lo vedete nella foto sotto)

scaglie di cioccolato a gogo

olio di cocco

Mettete tutto (tranne l'olio di cocco) in una scodella e lavorate fino a creare una pastella che poi cuocete in una padella :-) antiaderente con un po' di olio di cocco, o altro olio se non avevte quello di cocco. Un cucchiaio di impasto a schiacciatina, pochi secondi da un lato, pochi dall'altro e sono pronte

E a proposito di cocco se vi piace potete usare le scaglie di cocco insieme al cioccolato o al suo posto come ho già fatto io alcune volte, Slurp :-)!

Il bello di vivere qui in bassa Valsugana è che con un tragitto più o meno corto in macchina abbiamo la possibilità di visitare in giornata posti stupendi.

All'inizio di luglio abbiamo approfittato di un giorno di bel tempo tra molti di pioggia per arrivare in Val Gardena e dal parcheggio Cristauta salire a piedi a Seceda.

Apro parentesi - Per chi fosse interessato a fare una salita a piedi fino a Seceda metto qui le cordinate del parcheggio 46°33'59.8"N 11°43'31.9"E. Ha una cinquantina di posti ed è a pagamento, la tariffa per l'estate 2024 è di 2 euro all'ora o 8 euro al giorno. La macchinetta per pagare era fuori uso ma ho capito essere un trucchetto per fare le multe :-(. Perché il parcheggio, se non funziona la macchinetta, si paga attraverso una app. Mentre noi eravamo lì a cercare di scaricare l'app e procedere con il pagamento molti hanno parcheggiato e detto che se la macchinetta per il biglietto non funziona allora si può parcheggiare gratis e sono partiti per la loro camminata, ma così non è. Poi naturalmenet ognuno fa come vuole e se uno vuole rischiare rischia. Noi abbiamo scaricato l'app, pagato 8 euro e scoperto che con il pagamento attraverso l'app ti rubavano anche 1 eruro e 20 centesimi per il servizio, vabbé che ci vuoi fa', stiamo in vacanza e ci lasciamo frega' anche perché non c'era molta scelta.

Volendo poco prima di questo parcheggio a pagamento c'è un parcheggetto gratuito con veramente pochi posti ed accessibile solo dopo una certa ora, se non si trova posto lì non resta che salire fino a quello a pagamento. Volendo si arriva al parcheggio anche con mezzi pubblici - Chiudo parentesi

Partiamo per la camminata su un sentiero comodissimo e vabbé che dirvi, i paesaggi sono subito da favola!! La prima foto qui sotto è fatta 300 metri dopo aver lasciato il parcheggio :-).

Il sentiero è il nr 4 chiamato il Sentiero degli Scoiattoli o "Troi dla Schirlates". Facilissimo e comodo da percorrere, nessuna difficoltà, adatto ai più.

Terminato il sentiero...

...siamo arrivati a Col Raiser ed il paesaggio si apre e se non ne eri sicuro prima ora hai la conferma che quello a cui stai andando incontro sarà di una bellezza inimmaginabile :-).

Continuiamo a salire per "strade" comode...

...ed ammirare tutto l'ammirabile :-).

Dalla solitudine dei primi chilometri si passa alla folla di gente.

Infastiditi dalle file sui sentieri e dai gruppi di persone "urlanti" a fare foto di gruppo decidiamo di fermarci per il "pranzo". Avevo fatto "la mia famosa" torta rustica :-) ma questa volta ho voluto provare la combinazione spinaci, funghi e formaggio e niente, non è venuta buona come quella alle zucchine e pancetta che per ora resta la nostra preferita, la faccio e la rifaccio in continuazione, anche in questo periodo che fa un caldo tremendo :-).

Continuiamo per raggiungere Seceda e purtroppo la magia della bellezza montana inizia a svanire alla stessa velocità con cui la folla umana aumenta...

...siamo costretti a stare in fila sui sentieri :-(...

...ed eravamo solo al 2 luglio, pensa come è ora che siamo nel bel mezzo del periodo delle vacanze estive :-(.

Ci concentriamo sui paesaggi e cerchiamo di trovare angoli da fotografare senza persone in mezzo :-).

Immortalato tutto quello che c'era da immortalare :-) iniziamo la discesa per campi fioriti...

...contenti di lasciarci la folla di quelli che salgono in funivia alle spalle :-).

Ma si può :-)??? Le guardo e mi fanno felice :-).

Provengono tutte dalla stessa piantina, che avevo comprato l'anno scorso in primavera. Le ho moltiplicate ed oltre alle tre piante alla finestra qui sopra sono riuscita anche a riempire le due cassette nella fioriera del poggiolino.

Qui sul poggiolino l'anno passato avevamo messo i geranei, ma perdevano foglie e fiori "sporcando" il giardinetto del vicino. Alla fine avevo spostato la fioriera. L'edera invece non perde né foglie né semi, quindi non disturba e resiste alle temperature invernali per cui posso avere del bel verde penzolante tutto l'anno :-).

Sto valutando l'idea di riempire anche le fioriere della terrazza grande, quelle dove l'anno scorso avevo appunto messo i geranei e quast'anno le calibrachoa ma queste fioriere stanno in pieno sole per tutto il giorno, dalla mattina alla sera!! E non credo che l'edera si possa sentire bene in quella situazione quindi vedremo.

Come scritto nel post precedente vorrei trovare soluzioni che mi permettano di lasciare casa in estate ed i fiori "stagionali", che è vero fioriscono bellissimi, hanno bisogno di una presenza "umana" continua, nei giorni più caldi dobbiamo annaffiarli anche due volte al giorno.

Altrimenti un'alternativa protebbe essere l'aptenia cordifolia, o il delosperma, sì proprio quelle che avevo anche a Maiorca :-).